Da allora di acqua ne è passata molta sotto i ponti, il mondo è cambiato e con esso anche l'azienda, che è cresciuta in modo esponenziale, a tratti adeguandosi, altre volte anticipando il cambiamento.
Ketty, che ha sempre lavorato nella sede amministrativa di Montebelluna, oggi è responsabile del Servizio Affissioni di ABACO Spa. Ne abbiamo approfittato per intervistarla e per chiederle una sua visione dell'azienda e il racconto di come si è evoluta negli anni l'organizzazione.
Ketty, un quarto di secolo sono letteralmente una vita per un'impresa. Quali sono i maggiori cambiamenti ai quali hai partecipato?
"Siamo passati dalle montagne di documenti da gestire ed archiviare, alla digitalizzazione totale dei processi e alla dematerializzazione dei documenti; c'è stato un balzo dalla macchina da scrivere, all'utilizzo del personal computer; dalle chiamate con gli apparecchi telefonici alle videocall di gruppo. Per i giovani nati nell'era digitale, è difficile cogliere la portata di questa rivoluzione, ma è stato davvero un grande salto. Una bella e favolosa evoluzione".
In azienda, hai sempre lavorato nell'area in cui sei oggi occupata?
"All'inizio sono stata impiegata un po’ in tutti i processi, ho fatto il jolly, mi sono occupata anche di amministrazione, ma bisogna considerare che a quel tempo eravamo davvero pochi in azienda, in totale circa 20 persone. Lavoro nel settore delle Affissioni da almeno una ventina d'anni, ho vissuto tutte le fasi di crescita di ABACO".
Quali sono stati i passaggi più impegnativi, quelli che ricordi maggiormente?
"Nei primi anni, la nostra attività si concentrava nel territorio locale, Veneto o al massimo Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Quando poi abbiamo acquisito il ramo di azienda di una ditta di Padova, la crescita è iniziata in modo importante, arrivavano commesse sempre più grandi, abbiamo allargato il nostro raggio d'azione, in tutta Italia, fino a raggiungere gli attuali 550 Comuni clienti. Anch'io professionalmente ho dovuto crescere di pari passo, mi sono parecchio impegnata nella formazione: il modello organizzativo si è via via ampliato e ha implicato maggiori competenze trasversali, relazionali, gestionali e collaborative. Per me ABACO ha rappresentato una vera scuola di vita. Ho avuto la fortuna di lavorare per tanto tempo fianco a fianco con Valli Mantoan, che l’azienda l’ha fondata. Faccio tesoro di una frase che una volta mi disse: 'Il tempo speso per fare le cose bene, oppure male, è lo stesso, ma cambia in modo decisivo il risultato. Quando sei in difficoltà, fermati e ragiona su cosa vuoi ottenere dalle tue azioni'. Questo è stato un insegnamento importantissimo per me".
Quando ti capita di introdurre al lavoro un nuovo collaboratore, quali consigli dai?
"Di esercitare innanzitutto la pazienza, l’empatia e la gentilezza, con tutti: dal fornitore, al contribuente, al collega. Il sorriso, spesso si rivela risolutivo, anche per superare certi screzi. Qui in ABACO, uno dei punti di forza è sicuramente il rapporto umano, buone relazioni interpersonali che abbiamo sempre cercato di alimentare con tutti. Se posso dire, la bellezza del mio ruolo è potermi interfacciare con tante persone differenti, è di sicuro un aspetto che nel tempo mi ha fatto maturare molto anche caratterialmente".
In azienda state vivendo il passaggio al Canone Unico Patrimoniale. Cosa ti spaventa di più di questo cambiamento?
"Dopo la fatica iniziale, per entrare nel nuovo tipo di ragionamento, so che tutti assieme ce la faremo, con continua collaborazione e confronto. Disponiamo di tutti gli strumenti tecnologici necessari, delle competenze e dell'esperienza per gestire bene anche questo passaggio epocale. Sono certa che sapremo cavalcare bene questa nuova opportunità di sviluppo professionale".
(feflo)